lunedì 30 giugno 2008

Scrivere un thriller - terza parte

Sul sito della casa editrice Graphe.it, trovate la terza lezione per imparare a scrivere un racconto thriller.



La goccia che fa traboccare il vaso, la rottura degli equilibri, la corda si tende e alla fine si rompe.

Questi alcuni degli indizi di questa nuova lezione: leggetela subito

Continuate a partecipare numerosi e a scrivermi i Vs. feedback via mail e sul blog: sto cercando di rispondere a tutti!

Davide

domenica 29 giugno 2008

Scrittura creativa al gusto di cioccolato

Sabato c'è stato il workshop sulla Scrittura Creativa al Gusto di Cioccolato.



Per otto ore, il cioccolato è stato la musa ispiratrice per le parole e i testi dei partecipanti.

Con entusiasmo e tanta energia abbiamo fatto un viaggio nel mondo della creatività, attraverso la scrittura, i sensi e le emozioni.

Preparate perché tra settembre e ottobre, faremo il bis!

Davide

venerdì 27 giugno 2008

Intervista a Luca Lorenzetti


Questa settimana per la nostra rubrica "Trucchi e sfide..." intervistiamo Luca Lorenzetti, che, oltre ad essere uno scrittore, cura i contenuti del portale www.scritturacreativa.com.

D: Pronti? Si parte! Chi è Luca Lorenzetti?
R: Luca Lorenzetti, a differenza di molti suoi coetanei, deve ancora capire bene cosa farà da grande.

D: Si, ma nel tuo curriculum ci sono già dei traguardi importanti. Sei l'autore di Un posto per scrivere. Indagine sulla scrittura creativa in Italia.
R: Sì, un libro che è uscito nel 2002 e che contiene interviste ad alcuni autori italiani che sono stati - e in alcuni casi sono tuttora - insegnanti di scrittura creativa, come ad esempio Carlo Lucarelli, Marcello Fois, Alessandro Baricco, Dacia Maraini, Annalisa Bruni e molti altri.
Dal libro è nata contestualmente anche l'idea di promuovere un sito web, www.scritturacreativa.com, che mi permettesse di stabilire un contatto diretto con i lettori e soprattutto di non far invecchiare tutto il materiale che avevo inserito nella pubblicazione. Da un paio d'anni il sito si è trasformato in un blog - non poteva essere diversamente - e oggi,
nonostante siano passati 6 anni, mi diverto ancora a curarlo e aggiornarlo, anche se vorrei farlo con ancora maggiore costanza e dedizione.

D: E' un sito interessante e molto utile. Mi rendo conto che non sia semplice tenerlo aggiornato viste le continue novità legate direttamente o indirettamente al mondo dell'editoria....
Qual'è il dato più interessante che è emerso dalla tua ricerca?

R: Sono diversi i dati notevoli che sono emersi. La principale conquista, a mio parere, è stata quella di contribuire a sfatare una serie di luoghi comuni legati alla scrittura e al suo insegnamento.

D: Ad esempio?
R: Io ero partito nella ricerca - parliamo di oltre 10 anni fa - con moltissimi pregiudizi e parecchio cinismo. Per me l'insegnamento della scrittura creativa era quasi un non-sense, ma il fatto che esisteva, e che qualcuno lo praticava sia da insegnante che da allievo, lo rendeva vero e, per questo, incredibilmente affascinante.
Era come dire: "Ma allora è vero! Si può davvero insegnare (e imparare) a scrivere narrativa". Per me al tempo la narrativa era un "mistero senza fine bello", come si dice. Una pratica assolutamente imperscrutabile e misteriosa. E il fatto che c'era qualcuno che ne aveva imparato a conoscere gli aspetti tecnici e psicologici, e poteva trasmetterli ad altri, per me era una scoperta piena di meraviglia.
Ho imparato molte cose durante la ricerca, attraverso le interviste agli autori, e il confronto con alcuni partecipanti a questi corsi, e oggi la mia idea, per molti versi, è cambiata radicalmente.
E credo che tutto parte proprio dal grande equivoco che c'è attorno alla locuzione "scrittura creativa".

D: Vuoi spiegarci meglio?
R: La gente si chiede, non a torto forse, come è possibile insegnare la creatività, come si possa prescindere dal talento... Sono obiezioni corrette, ma è come se partissimo dal presupposto che scrittori si nasce e non si può diventare, a meno che uno non lo scopra da solo e, aggiungerei, per caso.
Io oggi sono convinto che attorno alla pratica della scrittura, soprattutto per quel che riguarda la nostra cultura europea e in particolare italiana, ci siano moltissimi luoghi comuni e false convinzioni che in parte anche la scuola contribuisce ad alimentare.
Io credo che la maggior parte degli aspiranti scrittori conosca poco o nulla la pratica della scrittura, proprio perché non la... pratica.
Si preferisce piuttosto rimanere nella convinzione che solo chi ha talento va avanti, e che comunque rimarremo sempre dei geni incompresi, e che se solo avessi più tempo, e se solo la maestra non mi avesse sgridato quando ero piccolo, e se solo mia mamma... eccetera

D: A questo punto, quali sono invece i tuoi consigli che ti senti di dare agli aspiranti scrittori?
R: Di scrivere. Banalmente. Di coltivare questa pratica in modo costante, quotidiano. Ho letto e sto leggendo moltissimo sull'argomento, e se c'è un punto sul quale tutti gli autori e gli insegnanti di scrittura creativa concordano, è proprio questo. "Butt in chair", cioè metti il sedere sulla sedia, e scrivi. Punto. Solo dalla pratica costante può venir fuori qualcosa di buono. Certo, questo richiede molta pazienza, ed il fatto di aspettare per vedere e ottenere qualcosa è per certi versi molto distante dal modo in cui la nostra società ci ha abituato nei confronti delle cose che desideriamo di più.
Ma, temo, non ci siano scorciatoie stavolta.

D: Qual'è invece la sfida che vuoi lanciare ai nostri lettori?
R: La stessa che ho lanciato io a me stesso. Cioè di ridisegnare la propria giornata in funzione anche solo di 5 minuti solo per noi da dedicare alla scrittura. Solo quando ci provi ti rendi conto di quanto è difficile farlo, quanto sembri davvero un equilibrismo impossibile. Il lavoro, la famiglia, gli impegni, sembra che non ci sia posto nemmeno per quei pochi minuti al giorno che dedichiamo a noi stessi. Io vi dico: anche se doveste "ridisegnare" daccapo la vostra giornata, provateci. Credo sia l'unico modo davvero efficace per riuscire ad avere una "writing life", come la chiamano gli americani.

D: Grazie Luca per i tuoi preziosi consigli... un'ultima domanda, chi volesse "seguirti" dove ti trova online?
R: Mi trovate su scritturacreativa.com, dove segnalo spesso iniziative di formazione legate alla scrittura creativa in tutta Italia, oltre a concorsi di scrittura e letture consigliate. Tutto quello che riguarda invece la mia attività professionale e i progetti personali, cerco di documentarli sul mio blog personale, ww.lucalorenzetti.it.

Grazie per l'intervista Luca; volete essere ospiti della nostra rubrica? scrivetemi davide.giansoldati [at] gmail.com.

Potete trovare tutti i libri scritti da Luca Lorenzetti sul portale www.panelibri.com.

lunedì 23 giugno 2008

La borsa racconta...

E se la vostra borsa potesse parlare?

Se il trolley con cui avete fatto decine di viaggi, potesse raccontarli?



Avete mai provato a pensare a quanti ricordi potrebbe avere la vostra borsa da viaggio?

E se ora per magia potesse raccontarli?

Cosa vi direbbe?

Scopriamolo insieme!

Davide

mercoledì 18 giugno 2008

Thriller Café



La canna della pistola puntata contro di te, una voce forte, senza accento, ti ordina "Muoviti, entra!"

Una volta dentro, ti trovi in un bar dall'aspetto accogliente: sul lato opposto all'ingresso, c'è una grande libreria colma di libri thriller e gialli, mentre le altre pareti sono interamente tappezzate con locandine sullo stesso tema.

Il barista, dopo aver nascosto la pistola sotto il bancone, ti sorride: "Sa, a volte bisogna proprio convincerla la gente ad entrare qui..."

"Non aver paura di lui" interviene un uomo seduto alla tua destra, "fa così ogni volta che vede qualcuno fuori dalla porta..."

Sorridi in risposta, pian piano il tuo viso sta riprendendo il suo colore naturale.

"Qui si servono solo aperitivi gialli e neri, Lei cosa prende?"


Cosa state aspettando? Non vorrete far "arrabbiare" il barista! Su Thriller Cafè, potrete trovare il cocktail giusto per il vostro palato!

Se invece, volete apparire nelle locandine del Thriller Cafè, beh, potete sempre scrivere un libro e, già che ci siete, potete prendere qualche spunto dalle mie lezioni su come scrivere un racconto thriller sul sito della casa editrice Graphe.it

Davide

lunedì 16 giugno 2008

La forza del dialogo



Il dialogo che state per leggere è parte di un esercizio scritto da Daniela Rindi, durante uno dei miei corsi di scrittura creativa.

Si parte da una situazione data in cui i due protagonisti Laura, donna in carriera, e Carlo, maestro d'asilo, hanno un incidente: le loro auto si sono scontrate nel mezzo dell'incrocio, ma entrambi sono convinti di essere passati col verde.

Laura: No... la mia macchina! L'ho appena comprata!
Carlo: Ahi…che botta!... Signorina s'è fatta male?
Laura: Ma che cavolo! Non poteva stare più attento?
Carlo: Veramente signorina, io sono passato col verde... lei...
Laura: Io cosa? Che diavolo sta dicendo? Lei è passato col rosso, idiota!
Carlo: Non vorrei insistere... ma lei...
Laura: La smetta! Sta cercando di fregarmi? Metterò la cosa in mano agli avvocati! Ho l'imbarazzo della scelta!
Carlo: No, per l’amor del cielo, già mi sono giocato la macchina... non me lo potrei permettere...
Laura: Cazzi suoi, non doveva passare col rosso! E si pulisca quel sangue!


Mi ha colpito questo dialogo per la sua efficacia.

Non viene dato il minimo spazio alla descrizione dei personaggi, alle loro qualità o punti deboli, eppure semplicemente attraverso questo scambio acceso di parole, ho individuato alcune loro caratteristiche:

- Lei spietata, forte, sicura di sè e senza scrupoli
- Lui umile, debole e insicuro

Bel lavoro Daniela!

Davide

domenica 15 giugno 2008

Lezioni di Thriller

Continua la mia rubrica "Come scrivere un thriller", sul sito della casa editrice Graphe.it.



Dopo aver parlato nella prima lezione di come dare vita ai personaggi, questo seconda lezione parla delle descrizioni, un altro elemento principale in un thriller.

Aspetto come per la prima lezione i vostri consigli, risposte, suggerimenti e... i vostri testi.

Davide

sabato 14 giugno 2008

Musiche, fonte di ispirazione

Ciao ;-)

Dopo l'articolo La musica, fonte di ispirazione vi propongo altre due musiche che, almeno per me, sono un vero stimolo per trovare ispirazione e svegliare la mia creatività.

Si tratta di comptine d'un autre été di Yann Tiersen e di Shadow Of The Moon dei Blackmore's Night.

Ascoltiamole in questi video da YouTube.






Quali sono invece le vostre canzoni ispiratrici?


Davide

domenica 8 giugno 2008

Esercizi di Creativa Scrittura: Casa mia è un museo

Oggi siete una guida turistica.

Il vostro pubblico invisibile è fatto da decine di curiosi che non vedono l'ora di fare una visita immaginaria ad un museo unico nel suo genere: casa vostra.

Lasciate correre la fantasia, descrivete in questo modo nuovo casa vostra: le sculture moderne dei vestiti volutamente lasciati uno sopra l'altro sulla sedia, la pila dei piatti in cucina che richiama la torre di Pisa.

Così le macchie di sugo sulla tovaglia diventano un nuovo esempio di pittura moderna.

Intentate, create, immaginate... questo è il vostro museo di arte contemporanea.

Ricordatevi, prima di voi, il grande Bruno Munari ha "giocato" nello stesso modo: il suo "Olii su tela" sono proprio olio su una tela ;-)




Se volete saperne di più su Munari:
MunArt.org


Davide

mercoledì 4 giugno 2008

Trucchi e sfida di... intervista con Simone Ghelli

Una nuova intervista, un nuovo scrittore giovane e grintoso; sto parlando di Simone Ghelli, all'attivo due libri e diversi racconti.

Conosciamolo insieme attraverso questa intervista.

D: Ciao Simone! Entriamo subito nel vivo delle domande: come è nata la tua passione per la scrittura?
R: La mia passione per la scrittura nasce dopo quella per la lettura, che mi ha preso sin dalla tenera età, quando la maestra delle elementari mi premiò per esser stato l'alunno che aveva letto più libri della biblioteca durante l'anno scolastico. Quel premio era il libro "Ventimila leghe sotto i mari" di Jules Verne.
La passione per la scrittura è arrivata molto più avanti. Non sono stato uno scrittore precoce, anzi. Il mio primo racconto (che avesse per me un senso compiuto, intendo) l'ho scritto che avevo già vent'anni. Forse è per questo che ancora oggi credo che per essere dei buoni scrittori si debba essere innanzitutto dei buoni lettori.

D: Il tuo primo racconto, di cosa parlava?
R: Il mio primo racconto s'intitolava "L'attesa". Parlava di due amici che hanno un appuntamento in un parco, ma uno di loro ritarda. La storia si chiude su un colpo di pistola che induce il ragazzo che sta attendendo ad andarsene. Si doveva insomma capire che queste due persone avevano un appuntamento per combinare qualcosa (un attentato? una rapina?), ma il piano va storto. Mi è sempre piaciuto giocare con le attese del lettore, creare delle atmosfere che lo spingano ad aspettarsi qualcosa che poi non si avvera. L'idea di questo racconto è poi confluita nel finale di un mio romanzo, ancora inedito, che s'intitola "L'anima del mondo è povera".

D: Giocare con le attese del lettore... Da dove nascono le tue idee, gli spunti e i colpi di scena finali?
R: Le idee fioriscono continuamente nella mia testa, ma ho così poco tempo che fanno la fine di quei frutti che cadono a terra maturi senza che vi sia una mano pronta a raccoglierli. Questo per dire che la vita che conduciamo ci ruba molto di quel tempo che uno scrittore dovrebbe riservare alla propria pratica. Comunque mi lascio influenzare da molte cose. Dalle persone e dai luoghi che vedo innanzitutto, ma anche dalle immagini di un film, senza contare tutti i mondi che mi si aprono leggendo i libri degli altri. Quanto ai colpi di scena, mi ripeto: ciò che conta è creare delle aspettative, un po' come fanno le musiche in un thriller, che servono ad aumentare la tensione insieme ai tagli di montaggio... senza tutto ciò, l'immagine finale in sé non farebbe la stessa impressione...

D: Hai qualche posto particolare in cui scrivi o in cui ti senti più ispirato? Qualche gesto scaramantico? Una musica di sottofondo...
R: Tendenzialmente preferisco scrivere a casa sul mio pc, senza gesti scaramantici particolari. Quanto alla musica di sottofondo, dipende dalle giornate. Di solito preferisco il silenzio, ma se proprio devo scegliere credo che una certa musica elettronica si presti molto alla concentrazione. Mi riferisco a gruppi che mi aiutano a rilassarmi, ad esempio trovo molto appropriati certi dischi degli Orbital...

D: Quali consigli e suggerimenti vorresti dare ad un aspirante scrittore?
R: Innanzitutto consiglierei di non demordere, soprattutto quando arriveranno le risposte negative (perché quelle arrivano sempre). Si deve insistere e credere nel proprio lavoro, sempre. Inoltre consiglio vivamente di non pubblicare libri a proprie spese. Un esordiente deve sempre fare i conti con la voglia di emergere, che spesso porta a fare errori per via della fretta che ha nel farsi notare. Il consiglio che mi sento di dare è di pazientare e continuare a scrivere e a leggere, senza voler bruciare i ponti, poiché è meglio tenere la propria opera in un cassetto ed attendere il momento propizio, piuttosto che svenderla al primo commerciante di libri che si prende gioco delle passioni di un giovane scrittore.

D: Concordo pienamente con te. Sai che ogni intervista si chiude con una sfida ai nostri lettori/potenziali scrittori, tu hai pensato alla tua?
R: Provate a giocare con la lingua italiana, riscoprite il vostro dialetto e divertitevi a imbastardire la lingua. Andate dai vostri parenti o dai vostri amici e chiedete che cosa vuol dire questo o quel termine, riscopritene l'uso e rimettetelo in circolo se lo danno per spacciato. La lingua deve essere viva, e per tenerla in vita bisogna reinventarla continuamente, starle col fiato addosso, non permetterle di fossilizzarsi in rigidi cliché che la rendono più simile al linguaggio dei burocrati che a quello dei poeti. Prendete insomma il lettore per mano e portatelo in una foresta di suoni e rumori a lui sconosciuti, ma siate bravi nel saperglieli poi insegnare e tramandare.

D: Grazie Simone per la tua interessante sfida. Hai un blog o un sito dove i nostri utenti possono scriverti o venirti a trovare?
R: Ho sia lo space che il blog.
Inoltre c'è la mia pagina personale sul sito del progetto scrittori sommersi.

Volete essere ospiti della nostra rubrica, scrivetemi davide.giansoldati [at] gmail.com.

Davide